Gli angiomi sono forme patologiche benigne che interessano vasi arteriosi, linfatici o biliari: comunemente, gli angiomi sono chiamati “voglie”. Si presentano sotto forma di macchie rosse-violacee, con una spiccata tendenza ad estendersi nel corso del tempo; tuttavia, non mancano casi in cui l’angioma regredisce spontaneamente, senza lasciare tracce evidenti sulla cute. Purtroppo, però, nella maggior parte dei casi è necessario rivolgersi ad uno specialista, dermatologo o chirurgo, per cancellare la chiazza. L’angioma non è contagioso ed è improbabile che possa sfociare in forme patologiche.
Solitamente, gli angiomi sono considerati inestetismi isolati, sola raramente correlati a manifestazioni vascolari di grave entità.

In genere, l’angioma è asintomatico, poiché si manifesta senza provocare disturbi al soggetto ed il danno è solo estetico; nel caso in cui l’individuo affetto da angioma percepisca fastidio, significa che l’angioma è posizionato in una zona critica del corpo, oppure è indice di un’estensione eccessiva della macchia. Se scalfiti o lesionati, gli angiomi possono sanguinare. Tra i sintomi di lieve entità si ricordano: emicrania, mal di testa, e alcuni sporadici casi di crisi epilettiche facilmente controllabili con trattamenti medici.
In alcuni soggetti, in seguito ad un’eventuale emorragia, l’angioma artero-venoso potrebbe provocare conseguenze più gravi a livello cerebrale; se un vaso anomalo si rompe, si potrebbe creare un ematoma nella massa cerebrale, fino a provocare deficit a livello neurologico. Ad ogni modo, se si manifestano in aree non critiche, le emorragie tendono a non lasciare danni permanenti.

I fattori eziopatologici che innescano la manifestazione dell’angioma sono tutt’ora motivo di ricerca, poiché le cause non sono precise, né tantomeno chiare. Solo alcuni tipi di angiomi hanno registrato una stretta correlazione con altre patologie: per esempio, l’angioma a ragno potrebbe essere conseguenza di cirrosi epatica. Inoltre, si è osservata una maggior incidenza degli angiomi spider nelle donne in gravidanza, ma le cause non sono state ancora chiarite.
Il Diseases Database indica, con una lista, le possibili cause che potrebbero scatenare o, comunque, favorire, l’insorgere di angiomi, tra cui gravidanza, cirrosi epatica, malattia epatica alcolica e microtraumi ripetuti.

Generalmente, gli angiomi non richiedono trattamenti particolari, poiché, come accennato, il disturbo sfocia solamente nell’estetica. Nel caso in cui gli angiomi comincino a sanguinare o a creare fastidio, allora è consigliabile il parere medico: se gli angiomi si trovano in zone maggiormente soggette a sollecitazioni, il trattamento più indicato è l’asportazione chirurgica.
In alcuni soggetti, gli angiomi si formano a livello delle palpebre: oltre a rappresentare un problema estetico, l’angioma potrebbe provocare problemi alla vista.
Gli angiomi, come tra l’altro la maggior parte delle manifestazioni patologiche benigne a risvolto estetico, potrebbero creare seri problemi psicologici nel soggetto sofferente per la sua immagine deturpata: sarà dovere del medico consigliare, oltre ad una possibile terapia risolutiva dell’angioma, un trattamento psico-terapico.
Per quanto riguarda i piccoli angiomi asintomatici, limitati in alcune aree, il trattamento più indicato è il solo controllo dell’evoluzione degli stessi.
In base al paziente, i trattamenti risolutivi per gli angiomi soni diversi: laser-terapia, chirurgia plastica, criochirurgia,radioterapia, embolizzazione.

I trattamenti analizzati sono drastici, poiché eradicano l’angioma in modo invasivo. Se l’inestetismo è ritenuto accettabile, si può ricorrere a cosmetici coprenti, che celano il disturbo senza eliminare effettivamente l’angioma.

Non esistono rimedi naturali (fitoterapici) utili nel risanamento dell’angioma.

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